DPCM – Programmazione transitoria dei flussi d’ingresso dei lavoratori extra comunitari DL 27 Gennaio 2022
La Corte dei Conti, il 27 dicembre scorso, ha registrato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 21 dicembre 2021, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 17 gennaio 2022 che dà l’avvio ai flussi d’ingresso dei lavoratori extra comunitari in Italia.
Già dalle 9:00 del 12 gennaio 2022 era possibile la pre compilazione di moduli da inviare a @nullaostalavoro.dlcl.interno.it. Il click day parte alle 9:00 del 27 gennaio 2022 e il gap di tempo utile per la richiesta del nulla osta scade il 17 marzo 2022. Ovviamente vale l’ordine cronologico di presentazione, quindi, possono partecipare sia gli autonomi, i subordinati e le conversioni, mentre gli stagionali posso inviare le proprie domande, per la richiesta di nulla osta per il permesso di soggiorno ai fini dell’assunzione, dalle ore 9:00 del 1 febbraio 2022. La cifra delle unità lavorative di cui si è deliberato è notevole, ben 69.700 extra comunitari, che andranno, oltre a prestare la loro opera, a rimpinguare le casse delle Stato, sia nella circolazione di denaro, sia attraverso le tasse.
Il Decreto ripartisce le quote in lavoratori autonomi, subordinati, conversioni e stagionali. Tutte le unità saranno ripartite fra regioni e provincie autonome. La specifica delle quote determina 27.700 unita nei settori di edilizia, turistico alberghiero e trasporti. Di queste, ben 17.000 devono appartenere a nazionalità il cui governo ha sottoscritto accordi di cooperazione in materia migratoria; e per riguarda il settore autotrasporti – merci conto terzi – vengono accettate domande solo di coloro che sono muniti di patente equivalente a quella comunitaria e quindi convertibile in patente italiana; le restanti 3.000 quote di unità lavorative si riferiscono a cittadini il cui governo è in corso di accordi sui flussi migratori. Queste figure di lavoratori, autonomi o subordinati, devono essere già in possesso dei requisiti professionali cui fa riferimento la domanda di richiesta per il nulla osta riguardo al permesso di soggiorno e di conseguenza di assunzione.
Noto con interesse che, di queste 27.700 unità, solo 100 sono destinati a lavoratori stranieri di origine italiana. Questa specifica fa sorgere domande quali: le figure professionali di origine italiana in quale Paese potranno richiedere nulla osta lavorativo se già in possesso dei requisiti professionali? Viene il dubbio che si stia implementando una fusione di etnie, l’esito ai posteri!
Altre 100 quote sono previste per i lavoratori che nei propri Paesi e lì ancor residenti abbiano completato la propria istruzione e 500 quote riservate ai lavoratori autonomi. Per le conversioni: 7000 unità di cittadini extracomunitari, possono fare domanda, per convertire il proprio permesso di soggiorno in Italia ottenuto per altra motivazione, in modo da avere l’opportunità di ottenere il nulla osta lavorativo.
Tra questi la quota maggiore, ben 4.400 unità, spetta a chi desidera la conversione per passare da lavoro stagionale a lavoro subordinato non stagionale.
Altre 2000 quote sono destinate alle conversioni da permesso di studio o tirocinio o formazione professionale a permesso di lavoro subordinato, ulteriori 370 quote destinate al permesso di lavoro autonomo.
Si completa il numero indicato nel DPCM con 42.000 quote per l’ingresso di unità lavorative dedicate al lavoro stagionale riservate alle seguenti nazioni di provenienza: Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Erzegovina, Repubblica di Corea, Costa d’Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Filippine, Gambia, Ghana, Giappone, Guatemala, India, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Repubblica di Macedonia del Nord, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia, Ucraina e Guatemala.
Di questi 42.000 ben 14.000 sono riservati a lavoratori che presentano la domanda per conto di organizzazioni professionali agricole. In particolare Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, Alleanza delle cooperative.
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