Chi sara’ il nuovo inquilino del Quirinale?

Stefania Turco – HR & Operation Manager

 

Ecco l’intrigante gossip che chiude il 2021, anno niente male per l’Italia. 

 Giunge al termine, e non che Lui ne sia dispiaciuto, il mandato del prof. Sergio Mattarella, dodicesimo Presidente della Repubblica Italiana, eletto al quarto scrutinio con 665 voti, quasi due terzi dell’assemblea elettiva. Resterà in carica fino al 3 febbraio 2022.

80 anni, giurista, accademico e politico, ha un curriculum difficilmente superabile. Lega il suo nome alla riforma elettorale Mattarellum che ha regolamentato le elezioni politiche dal 1994 al 2001. Il suo volto, raramente scalfito da intemperanze emotive, cela nelle rughe il dolore per l’uccisione del fratello da parte della Mafia. Mi scuso con il Presidente per le poche parole, la storia politica ne aggiungerà molte altre.

 God save the Queen! É morto il RE, viva il RE!

 Oggi voglio studiare il ruolo istituzionale di tale figura e come si arriva a sedersi su l’ambito scranno, sfogliando il web alla ricerca di storie! 

La Repubblica Italiana conta 13 Presidenti; dal doppio, quanto breve incarico a Enrico De Nicola, che traghettò l’Italia, in veste  sia provvisoria che istituzionale, verso l’attuale ordinamento, assumendo il mandato  il 26 giugno del 1947. Promulgò e, assistette da garante, all’entrata in vigore della nostra Carta della Costituzione.

Seguì Luigi Einaudi, redattore e corrispondente finanziario dell’Economist, promotore del pareggio in bilancio (leggi articolo precedente La Finanziaria sul blog Kairòs LBC), fu il primo a prestare la propria opera per un intero mandato.

Seguirono: Giovanni Gronchi fino al 1962; Antonio Segni, colpito da trombosi cerebrale, lasciò il posto a Giuseppe Saragat in carica fino al 1971, dopo una controversa elezione, che diede vita alla politica dei veleni. Il sesto fu Giovanni Leone, fino al 1978, elezioni velenose e mandato tragico, con il rapimento e l’esecuzione di Aldo Moro. Fu il mandato più chiaccherato della nostra storia presidenziale. A lui seguì Sandro Pertini, fino al 1985, il Presidente più carismatico. Non fu perfetto, forse neanche il migliore, ma la forza d’animo e la passione politica ancora ce la ricordiamo. Ci lascia in eredità, oltre alla gioia condivisa per un titolo mondiale di calcio, una frase, oggi, più di allora, emblematica:

..sii sempre, in ogni circostanza e di fronte a tutti, un uomo libero e, pur di esserlo tieniti pronto a pagarne il prezzo!

L’ottavo Presidente, fu l’esternatore Francesco Cossiga, fino al 1992. Guidò l’Italia verso un’Europa sempre più delineata dopo il crollo del muro.  Dal curriculum impeccabile, si autodenunciò e visse il caso Gladio con determinatezza; come Pertini, anche Cossiga si dimise poco prima del termine del mandato. E così fece Oscar Luigi Scalfaro nel 1999, che visse un altro drammatico periodo della Repubblica, segnato dalle stragi di Capaci e via d’Amelio. Il suo nome compare nello scandalo dei servizi segreti del SISDE. Arriviamo così all’uomo nuovo, Carlo Azeglio Ciampi, banchiere prestato alla politica, gradito agli italiani di allora per i suoi modi e la sua competenza. Guidò l’Italia nella transizione all’Euro.

Il penultimo Presidente, quello rosso, fu il napoletano Giorgio Napolitano, stranamente somigliante al Re di maggio, che restò in carica per ben due mandati, fino al 2015, amministrando il ruolo con autorevolezza e fermezza.

 E dopo il cinegiornale dei pezzi da novanta della nostra ancor giovane Repubblica,  ecco chi è e cosa fa chi viene eletto.

 Il sito del Governo Italiano, Presidenza del Consiglio dei Ministri, ci informa, in base agli articoli 83/84/85/86/87 della Costituzione Italiana, che Il Presidente della Repubblica è il Capo dello Stato e rappresenta l’unità nazionale, ed è il custode e garante della Costituzione. Rispetto al Governo:

·    nomina il Presidente del Consiglio e, su proposta di questi, i ministri;

·    emana i DPR, i decreti legge, i decreti legislativi e i regolamenti;

·    autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa del Governo;

·    detiene Il comando delle Forze Armate;

·    presiede il Consiglio Supremo di Difesa;

·    dichiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere;

·    presiede il Consiglio Superiore della Magistratura;

·    ratifica i trattati internazionali con l’autorizzazione, nei casi in cui occorra, delle Camere;

·    accredita e riceve i rappresentanti diplomatici.

 Rispetto al Parlamento Italiano:

·    scioglie le Camere alla scadenza o anticipatamente;

·    indice le elezioni delle Camere e ne fissa la prima riunione;

·    indice referendum popolari nei casi previsti dalla Costituzione;

·    promulga le leggi e i regolamenti, può rinviare per un esame le leggi alle camere;

·    invia messaggi alle Camere;

·    nomina fino a 5 senatori a vita per merito.

 Rispetto alla Magistratura:

·    presiede il Consiglio Superiore della Magistratura;

·    concede grazia e può commutare pene.

 Il Presidente viene eletto dal Parlamento in seduta comune per scrutinio segreto. Resta in carica 7 anni, dopo aver prestato giuramento di fedeltà alla Repubblica ed osservanza della Costituzione, dinanzi al Parlamento in seduta comune. E’ rieleggibile. Oltre l’onore, dovuto all’elezione della più alta carica dello Stato, ecco i benefit previsti dal suo mandato:

·    stipendio fissato per legge;

·    vitto e alloggio al Quirinale;

·    i Corazzieri, magnifico corpo di guardia d’onore personale;

·    irresponsabilità per gli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni escludendo l’alto tradimento e l’attentato alla Costituzione. Un ruolo di un certo peso!

A chi è affidata l’elezione del Capo dello Stato in Italia? Eleggono il Presidente della Repubblica i Grandi Elettori, aggiornamento del termine Prìncipi Elettori – i kurfursten del Sacro Romano Impero – quelli che si prendevano l’onere e l’onore di eleggere il proprio imperatore. Oggi il termine è mutuato dalla complessa macchina elettiva U.S.A., anche se l’iter italiano è totalmente diverso.

Chi sono  questi Grandi Elettori ?

Per dar voce alle minoranze del Paese, i Consigli Regionali inviano a Roma, dei delegati eletti in loro rappresentanza, e sono:

·    il Presidente della Giunta Regionale detto Governatore

·    il Presidente del Consiglio Regionale

·    un consigliere regionale in opposizione al governo in carica!

Questi delegati si aggiungono ai membri del Parlamento per l’elezione.

Ed ecco la “storia che farà la Storia” almeno di queste elezioni!

Stefano Bonaccini, Governatore dell’Emilia Romagna, decide politicamente, di cedere il proprio slot elettivo all’alfiere che veste i panni del Sindaco di Bologna – oggi Matteo Lepore – chiedendo agli altri Governatori di fare altrettanto,  in quanto reputa giusto che i Sindaci partecipino all’elezione del Capo dello Stato.  Nessuna regione si è accodata alla novità, ma il dado è tratto! Diamo il benvenuto al primo Sindaco Grande Elettore.

 Quanti sono i Grandi Elettori?

Il numero è  tanto importante quanto variabile, in virtù delle onorificenze concesse dal Presidente uscente, se quest’ultimo è vivo o morto o se – ahilui! – è impossibilitato a votare. Infatti se il Presidente uscente è vivo diventa automaticamente Senatore Emerito – il club degli emeriti cresce esponenzialmente! –  e diventa grande elettore.

Vabbè, uno più uno meno! Non scherziamo! Il totale serve a calcolare il famoso quorum, che su 1009 grandi elettori sarà di ben 675 voti, almeno per i primi tre scrutini. Per il quarto scrutinio il quorum sarà fissato a 506 voti. Non si butta via nulla e finiscono nel conteggio anche le porzioni decimali dei Grandi Elettori.

 Facciamo i conti della serva.

Camera dei Deputati: 630 membri – almeno fino al 2023!

Senato: 315 membri – idem, come sopra.

Senatori a vita eletti dal Presidente uscente: 5 (Segre, Cattaneo, Piano, Rubbia, Monti).

Delegati eletti in rappresentanza delle Regioni Italiane: 3 x 19 + 1 per la Val d’Aosta = 57 + 1 = 58

Presidente uscenteSergio Mattarella senatore emerito: 1

E poi al momento dobbiamo calcolare un altro emerito senatore, l’ex doppio Presidente, Giorgio Napolitano. Teoricamente dovrebbe avere un voto bisvalido!

Totale 1009. No, manca ancora il plenum.

Capita che l’on. Roberto Gualtieri è stato eletto Sindaco di Roma  lasciando vacante il seggio che dovrà essere nuovamente occupato con l’elezione, fissata il 16 gennaio 2022. Chissà se il cambio di ruolo è stato conveniente? No comment!

Se Sparta piange, Atene non ride! Vacante, anche se per poco tempo, un seggio del Senato per decesso di uno dei membri e, nella migliore trasparenza satinata, cara alla politica italiana, il seggio è stato già riassegnato fra polemiche, reclami e declami.

Ed ecco la chicca! In questo grande circolo principesco, l’unico  escluso sarà l’avvocato Giuseppe Conte, il più virale dei Premier, perché non è deputato! Ma come? E allora Enrico Letta? È riuscito a farsi eleggere nel Collego della Camera di Siena diventando un Grande Elettore.

In politica come in guerra tutto è permesso!

Nota bene! Questo fiume di persone tracimerà dal Transatlantico, finendo fra le grinfie dell’esercito mediatico, pronto a spifferare anche il più flebile bisbiglio per trasformarlo nello scoop del giorno. Tranquilli, il Presidente della Camera, on. Roberto Fico – nel nome una promessa –  ha disposto che sia condotta una sola votazione al giorno,  per sanificare prima ancor di santificare!

I regolamenti per evitare i contagi, li hanno scritti proprio lì dentro! #andràtuttobene ?!?!

Si accorderanno al primo scrutinio, sentendosi gravare da responsabilità e urgenza o registreranno un nuovo primato di votazioni, terrorizzati da un’eventuale caduta del governo? Comunque il periodo, in attesa della fumata bianca, viene chiamato semestre bianco.

 E siamo alla tempistica.

L’articolo 63 della Costituzione prevede che gli inviti alla prima convocazione della seduta comune elettiva, siano spediti dal Presidente della Camera, reggente dell’Ufficio di Presidenza del Parlamento.

Il Mandato attuale decade il prossimo 3 febbraio e la convocazione dovrebbe arrivare circa 30 giorni prima.

Anch’io posso essere eletto? Sì, può essere eletto qualsiasi cittadino italiano che abbia compiuto cinquant’anni, uomo o donna, libero e che goda dei diritti civili e politici. Non sono ammesse candidature ufficiali presentate da partiti, ma accordarsi sul nome da eleggere è facile.

 Tutti vorremmo un Presidente, onorevole, garante e autorevole, che ci ispiri a fare meglio, a fare di più per evolverci assieme ai nostri connazionali, consapevoli della nostra storia e nel rispetto della nostra cultura. Costruiamo la nostra reputazione, giorno dopo giorno, e l’autorevolezza non è direttamente proporzionale al numero di capelli bianchi che abbiamo in testa. Gli antichi romani contemplavano il raggiungimento dello stato di seniores, mix di consapevolezza e autorità, che aiuta nella gestione del potere acquisito nel ruolo.

Chi potrebbe essere eletto? Ecco il mio totopresidente. Nessuno, fra gli esclusi, scartato o non nominato, si offenda.

 Sergio Mattarella bis: autodefinendosi troppo vecchio, ha preso un appartamento in affitto, escludendosi dalla corsa.  Potrebbe ritrovarsi a dover salvare uno stallo e blindare la maggioranza parlamentare. Punto di forza: conosce profondamente il ruolo.

 Mario Draghi: deus ex machina! E’ in grado di tenere blindata la maggioranza fino al taglio delle elezioni politiche del 2023. Piace alle Camere e all’UE che si appresta a versare i milioni relativi al  P.N.R.R. italiano. Sarebbe un buon Presidente? Punto di forza: sa di essere utile molto di più nel suo ruolo attuale.

 Giuliano Amato: 83 anni e se dovessi scommettere punterei sul suo nome. Il Dottor Sottile ha una capacità di gestione del potere inequiparabile. Esperto di economia, di Europa e di palazzo è il Vicepresidente della Corte Costituzionale. Piace a Draghi. Punto di forza: abilità e profonda conoscenza dell’Europa.

 Pierferdinando Casini: l’equilibrista per eccellenza. Il centro che più centro non si può, da sempre e comunque. Ha 65 anni e le fisiquedurôle. Piace ai centristi che amano il compromesso, i peccati si perdonano, i guai si rimediano. Punto di forza: delfino da sempre, piace a Renzi, futuro ago della bilancia?

 Paolo Gentiloni: giornalista, politico ex presidente del Consiglio dei Ministri, è Commissario Europeo per la fiscalità e l’unione doganale, gli audit e la lotta antifrode dal 2019.  Ha 67 anni e conosce molto bene l’Europa e l’economia mondiale. Punto di forza: piace al PD!

 Marta Cartabia : giurista, accademica e politica. Prima donna a diventare Presidente della Corte Costituzionale. Attuale Ministro della Giustizia. Punto debole: troppo vicina al movimento ecclesiale? E’ giovane, è donna e conosce l’UE, potrebbe avere dalla sua la magistratura, anche se la sua riforma non piace a tutti. Punto di forza: piace a Draghi.

 Silvio Berlusconi : il suo nome fa sempre discutere. Interessato al Quirinale sia per l’onore che per rimediare ai suoi strascichi giudiziari? Purtroppo, il ruolo prevede una figura di provata moralità, in più la sua salute vacilla. Punto di forza: muove masse di voti.

 Liliana Segre : candidata da una petizione che la vorrebbe al Quirinale in quanto “simbolo universale della resistenza umana contro il male assoluto nazista e fascista”. Sarebbe la più alta testimonianza dei valori costituzionali di libertà e uguaglianza. Punto debole: ha 91 anni, rischia di diventare una taglianastri? Punto di Forza: simbolicamente superiore a tutti.

 Giuseppe Conte: giurista, politico, ex presidente del Consiglio. Ha l’età giusta, le giuste abilità, e poco potere, cosa che al momento sarebbe il suo maggior punto di forza. Da sempre le figure presidenziali preferite hanno poco potere. La storia, però, racconta che le cose possono cambiare! 

Massimo d’Alema:72 anni, politico e scrittore, di sinistra. Non ha fama di essere un simpaticone. Incarna la tipica figura italiana, colto, elegante nei modi, arguto e fine politico, nessun dubita che sarebbe uno dei migliori super partes.

 …e il vostro totopresidente?

Vabbè nell’attesa di leggervi, lancio un appello ai Grandi Elettori: fatemi un regalo! Scrivete il mio nome e cognome e fatelo scorrere sul tabellone lampeggiante dello scrutinio: essere, anche solo per un secondo, una probabile Presidente della Repubblica, mi piacerebbe un sacco!

 Alla prossima

 

 

 

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