Il diritto collaborativo nel diritto di famiglia

Il 3 Marzo 2022, si è tenuto il terzo incontro del Ciclo sul Diritto di Famiglia organizzato dal Centro Studi Borgogna.

Durante questo appuntamento – moderato dall’Avv. Patrizia Giannini, partner Kairos LBC e da anni membro del Centro Studi Borgogna – si è parlato di Diritto Collaborativo insieme all’Avv. Marina Petrolo – Presidente dell’IICL, Istituto Italiano di Diritto Collaborativo e Negoziazione Assistita – all’Avv. Debora Ravenna – Presidente della “Commissione Persone Famiglia Minori” dell’Ordine degli Avvocati di Milano, nonché Membro di Associazione Italiana Professionisti Collaborativi – e al Dott. Fabrizio Baccellini – Commercialista, esperto finanziario neutrale, anch’egli membro dell’Associazione Italiana Professionisti Collaborativi.

In particolare, l’Avv. Marina Petrolo ci ha illustrato l’evoluzione storica della Pratica Collaborativa, i suoi principi generali, questi applicati anche alla Negoziazione Assistita con riferimento alla legge 162/2014, nonché alla Riforma appena entrata in vigore, legge 206/2021, riforma che avevamo analizzata anche durante l’incontro del 02.02.2022. Ancora, l’Avv. Debora Ravenna ci ha illustrato, dando un taglio pratico al suo intervento, come si svolgono le riunioni nell’ambito della Pratica Collaborativa, evidenziando l’importanza del lavoro multidisciplinare; e proprio a tal proposito, fondamentale è stato l’intervento del Dott. Fabrizio Baccellini, il quale, da consulente fiscale neutrale, ci ha illustrato casi pratici ove la presenza di altre professioni, come la sua, all’interno della Pratica Collaborativa, è stata essenziale per il raggiungimento dell’accordo.

Certamente, all’esito di questo prezioso incontro, abbiamo inteso perché dobbiamo credere nella Pratica Collaborativa: offrire un percorso che tenda all’accordo, passando per l’ascolto in un clima di fiducia e collaborazione reciproca, anche tra i professionisti, smorzando le tensioni invece che farle crescere, come accade, troppo spesso, nelle aule di giustizia.

Dobbiamo quindi formarci per essere preparati e pronti al cambiamento di paradigma ovvero essere in grado di offrire un metodo alternativo a quello che tradizionalmente proponiamo, rispetto a quello sul quale ci siamo formati.

I tempi sono ormai maturi per operare un cambiamento nella nostra professione: l’Avvocatura deve promuovere fortemente una alternativa al contenzioso giudiziale e questo ce lo impone anche il nostro ruolo sociale ovvero aiutare le persone nella reale risoluzione delle controversie, in particolare quelle nell’ambito del Diritto di Famiglia ma anche tutti quei conflitti in cui la relazione tra le parti gioca un ruolo significativo, ove sono coinvolti certamente aspetti economici, ma anche emotivi, psicologici ecc.

Perché se il conflitto è un elemento naturale e fisiologico nell’esistenza di ciascun individuo, spesso anche funzionale e necessario alla sua crescita e maturazione, rilevante è la modalità con la quale il conflitto viene affrontato perché, se mal gestito, viene ad avere effetti distruttivi sugli individui e sulle loro relazioni.

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